Affascinante serata sulla stampa 3D

STAMPA 3D SENZA LIMITI O QUASI: un titolo curioso, un po’ criptico e molto azzeccato, dato dai giovani del Circolo Apeiron di Vezzano, a cui il Gruppo culturale Nereo Garbari ha proposto questa iniziativa accolta con entusiasmo.
Il 28 aprile presso la sede gestita dai giovani della zona, si è tenuta la serata – incontro sulla stampa 3D (tre dimensioni), che si è rivelata assolutamente interessante (anche per i profani del campo). E’ stata una bella occasione poter vedere da vicino cos’è e dove può arrivare questa tecnologia innovativa per la creazione di “cose” nei più svariati campi. A prescindere da età o grado di istruzione, tutti i presenti sono rimasti stupiti, l’interesse poi aumenta se uno dei luoghi di punta in Italia ed Europa per avanguardia tecnologica è proprio quello del “Polo meccatronica” di Rovereto in cui i due ingegneri relatori Matteo Perini (“concittadino” di Vallelaghi) ed il collega Ciro Malacarne lavorano ottenendo grandi risultati.

Innanzitutto specifichiamo cosa dice Wikipedia digitando la parola meccatronica: “è la disciplina che studia il modo di far interagire tre sottodiscipline: la meccanica, l’elettronica e l’informatica, al fine di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano…”
Che cos’è invece la stampa 3D? “Nota anche come produzione additiva, la stampa 3D consiste in una serie di processi che consentono di produrre oggetti aggiungendo il materiale uno strato dopo l’altro. Ciascuno strato corrisponde ad una sezione trasversale di un modello 3D. Sebbene i materiali più comunemente utilizzati per la stampa 3D siano le leghe di plastica e metallo, è possibile lavorare praticamente qualsiasi tipo di materiale, dal calcestruzzo al tessuto vivente.”

LA SERATA
I relatori, prima di iniziare l’illustrazione, hanno esposto numerosi oggetti di fattura non comune da toccare con mano, realizzati con stampanti 3d, la loro particolarità ha subito catalizzato la curiosità dei presenti. L’ing. Perini ha introdotto l’incontro spiegando cos’è e di cosa si occupa il Polo meccatronica di Rovereto, un sito tecnologico e scientifico tra i più avanzati d’Europa e dotato di strumentazioni d’avanguardia che necessitano di alta professionalità. Il Polo è spesso contattato da Enti ed Aziende al fine di poter affrontare e risolvere le problematiche più svariate, nonché migliorare le prestazioni di strumenti necessari ad integrare macchine complesse. I due ingegneri si sono poi alternati proponendo una serie di spiegazioni sulle diverse tecniche di stampa 3D e sulle caratteristiche degli svariati materiali utilizzati, nonché numerosi esempi di studi e conseguenti realizzazioni applicate con successo nella realtà. Hanno catturato l’attenzione unanime esprimendo concetti nuovi ai più con un linguaggio alla portata di tutti, avvalendosi di documentazioni video e materiali che abbiamo potuto toccare con mano.

Tra i molti esempi di realizzazioni effettuate, possiamo citarne due:

Chi ricorda la medaglia d’oro alle ultime olimpiadi di Tokio 2020, conquistata nella vela dal catamarano azzurro guidato dalla coppia Tita-Banti? (forse perché Tita è stato il primo trentino a vincere un oro olimpico). Ebbene, un pezzo di tecnologia dei “nostri” ingegneri era a bordo di quella velocissima imbarcazione: è stato creato un leggerissimo e resistente sistema di carrucole a pezzo unico (grazie alla tecnologia della stampante 3d), con guscio aerodinamico per il movimento della vela.

Recentemente contattati da un’equipe di chirurghi dell’ospedale S.Chiara di Trento che hanno proposto loro di provare sperimentalmente a riprodurre un grave aneurisma dell’aorta di un paziente a rischio di vita che non era in grado di sostenere un lungo intervento chirurgico. I “nostri” ingegneri, hanno ricreato con l’ausilio dei dati forniti dalla risonanza magnetica, la malformazione in scala 1:1 (reale), in materiale gommoso.
Grazie a questa inedita riproduzione, gli entusiasti chirurghi hanno potuto studiare l’anomalia ed effettuare preliminarmente a tavolino una simulazione della delicatissima operazione, questo studio ha consentito di poter operare il paziente, sapendo già prima di “aprire”, come effettuare l’intervento, operando in tal modo con sicurezza ed in minor tempo… si può intuire che cosa significhi ridurre i tempi di un’operazione così difficile da 8 a 2 ore. L’intervento è riuscito benissimo ed il paziente sta bene!

Difficile fermarsi qui.
Abbiamo visto diversi modelli di protesi costruite su misura da inserire nel reggiseno delle donne operate al seno evitando invasive protesi interne.
Ci hanno mostrato come riparano grandi macchinari industriali danneggiati aggiungendo nuovo materiale al posto di quello danneggiato, così da prolungarne la vita con risparmio di materia prima e denaro.
Ci hanno spiegato come progettano prototipi di oggetti che verranno poi prodotti in serie da altre aziende, studiando forme e scegliendo i materiali più adatti.
Non possiamo raccontarvi tutto, sono state davvero tante e variegate le esperienze che ci hanno presentato.

In conclusione, riteniamo che un tema così interessante possa essere meritevole di divulgazione, diremmo da replicare nel prossimo futuro, in quanto è argomento che va a toccare trasversalmente tutti i campi della vita di ognuno di noi. Il tempo è volato ed i presenti ne sono usciti stupiti ed entusiasti.