Domenica 8 giugno 2014 abbiamo fatto
un'escursione ”indagatoria” sul Monte Oliveto a monte (ovest) di Castel
Toblino.
L'iniziativa, proposta da Ettore Parisi, aveva lo scopo di
vedere ciò che è rimasto di un ipotetico monastero benedettino che
risalirebbe all'anno 1050 circa dunque precedente al castello stesso.
All’altezza dell’ex mulino, cui si giunge dal viale di cipressi che
diparte dalla s.s. 45 bis e che costituisce il tratto iniziale della
stradina per la località Paone e quindi per Ranzo, ha inizio (ma
non si vede) il sentiero verso il nostro obbiettivo, infatti il breve
percorso si è rivelato ostico per pendenza e difficoltà solo per il
primi 30 metri circa, dove una roccia sembra voler difendere da intrusi
il successivo piacevole sentiero tra il fitto e ombroso lecceto. In
pochi minuti siamo giunti sul pianoro ben nascosto, quasi sorprendente
trovarne la sede su un versante così scosceso; le tracce murarie di tre
elementi vagamente quadrangolari inducono a pensare e fantasticare… da
inesperti tutto si può supporre, mi augurerei di portarvi un esperto
uno studioso con occhio “clinico” che probabilmente fugherebbe ogni
dubbio.
La giornata afosa non si percepiva grazie alla selva del lecceto, che
ci riparava dalla temperatura proibitiva e ci invitava a proseguire un
po’ più a monte, dove una suggestiva parete rocciosa dalle curiose
forme e colori, si prolunga sul versante con direzione nord-sud,
trasmettendo un umido refrigerio. Se i resti murari sono pane per
archeologi, la parete lo è per geologi!
La vista sul sottostante castello con il suo lago e la piana del Sarca
completava il quadro di questo suggestivo, misterioso e molto vicino
luogo.
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Il
tutto è partito dal ritrovamento fortuito di tracce murarie, dalla
curiosità e dalla voglia di conoscere il nostro territorio, dalla
lettura del libro "Sarche, un villaggio sul fiume" di Angelo
Pisoni - 2007.
A pagina 39 di questo libro troviamo:
"Furono i religiosi eremiti di
San Pietro di Morone che fu Papa col nome di Celestino - e per questo
chiamati anche monaci Celestini - a fondare Sarche di Calavino. [...]
I Celestini erano monaci dell'ordine di San Benedetto e ne seguivano la
regola in modo austero. Secondo quanto contenuto in una pergamena
dell'archivio del convento, pergamena che ora non esiste più, fin dal
1059 i Benedettini erano presenti in un convento sopra Castel Toblino,
di cui ancora nel 1700 esistevano le vestigia."
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