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| Iniziative |
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Ricordare
e far emergere la
figura e gli studi di una persona pressoché sconosciuta anche per il
suo carattere riservato, non è stata un’impresa facile; il dottor
Paolo Flor si è letteralmente immerso nei numerosi scritti rilegati
in volumi, componendone una sintesi che avesse un filo conduttore
scorrevole, lavoro durato un paio di anni, interruzioni incluse. Amico
ed estimatore di Nereo
Garbari,
cui era legato dalla comune passione per gli studi archeologici,
Enrico
Tafner
o meglio Fafa, come si faceva chiamare, era nato a Trento il 3 agosto
del 1921 ed è deceduto nel 1998. Il
pensiero e la curiosità verso di lui, è direttamente proporzionale
alla sua discrezione: uomo di poche parole, non propenso alla fama o
all’esibizione del prodotto dei suoi studi rimasti pressoché
nascosti, o talvolta generosamente regalati qua e là, è stato un
grande cultore di archeologia, numismatica, disegnatore, pittore,
ceramista, ideatore di progetti per l’edilizia e di “mini
elicotteri”. Le presenze in pubblico di Fafa in tempi “recenti” sono ben poche, ne possiamo ricordare un paio: una passeggiata in compagnia del Gruppo culturale (a Ranzo “loc. Castel Roman), una mostra di pittura collettiva a Vezzano. In Valle dei Laghi tuttavia c’è chi ne ricorda l’immagine singolare: vestito in modo semplice, di passaggio per la campagna talvolta chiedeva un ceppo di insalata quale pasto improvvisato; l’accampamento con una tenda quando lo studio del sito individuato richiedeva tempo; il braccio teso e fermo con pendolino alla mano che girava vorticosamente sopra qualcosa di non visibile; sono “fotografie” che rimangono nella mente. |
L’impresa,
a dir poco complessa, di affrontare la vastità
dei suoi studi
che meritavano quantomeno di essere esaminati, è stata affrontata
dottor Paolo
Flor
che nella sua relazione, ha ripercorso la vita di Enrico, che in
gioventù frequentò con profitto la scuola di avviamento
professionale di tipo industriale. Fatto prigioniero dagli Inglesi ad
Hammamet durante la seconda guerra mondiale, fu deportato nel Texas,
dove conobbe il celebre pittore Burri che, apprezzando le sue doti di
disegnatore, gli suggerì di dedicarsi allo studio dell’arte
pittorica. Senza studi specifici elaborò uno stile geometrizzante
vicino al futurismo di Depero.
La
vita di Tafner fu dedicata a “studi e ricerche”: scrisse 18
volumi dattiloscritti
e rilegati a guisa di tesi di laurea, in totale circa 800
pagine.
Nel volume “Retia”: uno sguardo sintetico sull’età del bronzo
e del ferro nel Trentino, i castellieri dei Reti sono lo studio più
rilevante; il testo è ricco di rilievi topografici (52), disegni di
monete e di altri reperti (12). Sono ben 112
i siti archeologici
individuati o studiati da Tafner fra castellieri, castra, tumuli.
Alcune sue piccole sculture hanno riprodotto i reperti da lui
scoperti. Non mancano progetti di statue vere e quadri davvero di
grande capacità artistica.
La lettura di quei testi, afferma Flor, fa sorgere una “sincera ammirazione per un uomo che ha intrapreso un lavoro di vasta portata: questi scritti dimostrano una conoscenza non comune della materia”. Del
lavoro assiduo svolto nell’arco di 25 anni, con viaggi
e sopralluoghi in tutto il Trentino inclusa la Valle dei Laghi
(in corriera ed a piedi perché privo di auto), delle fatiche e dei
sacrifici non c’è una parola, non un accenno alle difficoltà di
vario genere superate, non l’attribuzione di qualche merito per gli
oggetti trovati, nessun vanto o trionfalismo.
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Flor
in un filmato-documentario ha presentato, oltre alle pagine più
significative del libro “Retia”, gli studi sul linguaggio, quelli
sui cementi armati, le sue progettazioni di edifici futuristici,
caminetti, serre e di piccoli elicotteri, capitolo quest’ultimo che
lascia oltremodo stupefatti: visionando disegni, schemi e formule
matematiche, dove Tafner, partendo dall’osservazione minuziosa
degli insetti, la loro misurazione, il peso, metodo di volo, arrivava
alla quasi magica trasformazione in vere e proprie macchine volanti
“anti gravitazione”, disegnate rigorosamente in scala e con
didascalia; l’argomento ed i disegni sono stati commentati con
competenza dall’esperto in aeronautica Enrico
Nicolini
cortesemente intervenuto per l’occasione.
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All’incontro
tenuto venerdì 12 ottobre 2012, hanno partecipato la sorella
ed i nipoti di
Tafner, molto interessati a conoscere un vicino parente che tuttavia,
per loro ammissione, hanno poco conosciuto sia per la differenza
d’età, che per il periodo di prigionia in guerra (5 anni) e poi
per la vita solitaria condotta.
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| Mettiamo qui a disposizione un approfondimento di Paolo Flor ed una piccola galleria fotografica con una selezione delle innumerevoli opere di Enrico Tafner. |