Il castello segreto – fra storia, arte e mistero

toblino-nebbiaGrande successo per l’inedito evento “Il castello segreto – fra storia, arte e mistero”.

Grazie alla disponibilità della famiglia Fedel, proprietaria di Castel Toblino, domenica 28 settembre è stato possibile visitare le stanze al secondo piano del Castello, mai aperte in precedenza ai visitatori.
I proprietari hanno definito, con l’associazione Gruppo culturale “Nereo Cesare Garbari”, un nuovo itinerario di visita comprendente il secondo piano del maniero per un’inedita visita alle stanze dei piani superiori, abitate dalla famiglia Wolkenstein Tronstburg fino all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso ed altre zone fino ad ora mai aperte al pubblico.

L’iniziativa, denominata “Il castello segreto” ha attratto centinaia di persone le cui prenotazioni hanno dovuto essere bloccate fin dai giorni precedenti. Studiato l’itinerario, calcolato il tempo impiegato ed il numero massimo di persone per gruppo (in considerazione anche della stretta scala a chiocciola e di taluni locali angusti) con il tempo pomeridiano, dava la risultante delle persone ammissibili che a conti fatti erano quasi 300.
Quando le prenotazioni, si sono accumulate in breve tempo, avevamo purtroppo capito che molte altre persone non avrebbero avuto il piacere di addentrarsi in quelle parti del castello mai rese accessibili  al pubblico e non avrebbero potuto ammirare i locali affrescati e affacciati nel bel mezzo di un lago. Confidiamo quindi di poter ripetere le visite.

Per quanto riguarda l’attribuzione degli affreschi si è ancora nel campo delle ipotesi. Quella più accreditata, al momento, ne indica come autore il pittore vicentino Marcello Fogolino. Tale artista nato attorno al 1480, lavorò a lungo in Veneto e nell’attuale Friuli fino a rifugiarsi in Trentino (1527) per scampare all’accusa di aver assassinato un barbiere.
In particolar modo i lavori decorativi di Cles e di Cavalese sembrano avere delle somiglianze con quelli ritrovati a Castel Toblino, infatti lo stesso Fogolino lavorò per Bernardo Clesio anche qui; la sua presenza è documentata da un contratto datato marzo 1536, secondo il quale doveva eseguire i fregi “in la camera de sora”.

Le visite guidate, a partire  dalle ore 14,00 si sono susseguite per tutto il pomeriggio; sono state anticipate dalla proiezione di un suggestivo e inedito filmato/documentario (parte integrante e propedeutico alla visita) realizzato dalla sezione “Arti grafiche” dell’istituto Sacro Cuore di Trento che ha proposto la storia e le leggende del Castello, la proiezione con il supporto tecnico per audio/video a cura dell’Associazione ForzaBand & Friends, si è svolta nel “cantinone”, corredata da scene teatrali in abito medioevale dagli stessi studenti dell’Istituto, accompagnati con musiche cinquecentesche dal vivo del maestro Tarcisio Battisti al clavicembalo e dal violino di Luca Martini; la coordinazione e realizzazione grafica a cura di Stefano Benedetti, i testi e la regia della prof.ssa Patrizia Condini.
Dopo l’affascinante documentario si è passati alla visita vera e propria: al piano terra la sala torchiatura (dell’uva Nosiola appassita per fare il vino Santo); lo stanzone dell “arele” o vinsantaia (per l’appassimento dell’uva) dove erano esposte le opere della pittrice Stefania Riccadonna e dello scultore Romedio Leonardi; poi le già conosciute stanze al primo piano dove era esposta la raccolta di cartoline d’epoca di Lorenzo Tomazzoli, le opere dei pittori Oswald Wolkenstein, Reinhard Ploner.
Poi, a seguire la parte “sconosciuta”, la scaletta a chiocciola in pietra, la cui strettezza contribuiva ad aumentare la curiosità per ciò che, di li a poco si sarebbe potuto vedere al piano superiore: dapprima la stanzetta affrescata, denominata “segreta di Claudia Particella”, a causa degli incontri che la bella cortigiana avrebbe avuto con il Cardinal Madruzzo; quindi le più ampie stanze residenziali e la piccola cappella privata. La visita si è spostata quindi agli scantinati, alle prigioni, poi all’esterno, dove l’inedito lato sud est del castello, costituisce un romantico angolo fronte lago, lì un tempo attraccavano le barche, incluse quelle di misteriosi incontri amorosi.
La giornata è stata corredata di altri eventi: al mattino l’Associazione culturale “Retrospettive” organizzatice della 1° edizione di “Toblinarte”, concorso pittorico e fotografico avente per tema la “Conca di Toblino” ha premiato i vincitori nell’ambito della relativa esposizione; nella corte del castello l’Associazione Culturale Scultori e Pittori di Bedollo ha proposto “La bellezza delle arti e degli antichi mestieri”.

La giornata culturale si è svolta con patrocinio del Comune di Calavino.